LA MUCCA VOLANTE
Paolo di Paolo
Bompiani, 2015
«Dopo aver scritto articoli, saggi, racconti, romanzi, ho capito che avevo rinviato un appuntamento molto importante. Forse il più importante di tutti: quello con la mucca volante. Ovvero con il primo bagliore della mia stessa fantasia… E adesso che è finito, sento che questo è il mio primo vero libro».

Paolo Di Paolo lo sa bene, parlare ai bambini non è certo più facile che parlare agli adulti (e comunque «esser adulti è una cosa da cui bisognerebbe ogni tanto disintossicarsi»): per farsi ascoltare da loro bisogna aver conservato nel proprio animo qualcosa del bambino che si era. Il che non vuol dire essere più buoni, per carità. I bambini sanno essere cattivissimi. Ma hanno quella magnifica capacità di andare dritti al cuore delle cose, senza mentire a se stessi, senza inutili dietrologie. Ecco perché «ogni cosa adulta è un po’ meno magica rispetto alle nostre attese di bambini» dice Di Paolo. Mentre il suo protagonista Leo rincara: «Gli adulti ci dicono di non essere cattivi e dicono tante cattiverie. Ci dicono di non essere frettolosi e loro fanno tutto di fretta, anche cinque, sei o sette cose insieme. Ci dicono di non alzare troppo la voce e loro urlano. Ci dicono di aspettare e di non essere impazienti e loro non aspettano mai. “Ti sbrighi? Ti muovi?” è il loro ritornello». La lezione del «Piccolo Principe», insomma, non ha perso la sua forza e la sua verità.

E così «La mucca volante» (…) ha qualcosa di Saint-Exupéry (nonché di Rodari esplicitamente citato) e non solo nel tratto naïf dei disegni. Soprattutto, come Saint-Exupéry, Di Paolo affronta un argomento profondamente triste, dire addio a chi si ama. Tutto ha inizio nel cortile di una scuola elementare dove compare un giorno una lunga striscia rossa e bianca per tenere lontani i bambini.

Dopo cena, complici il nonno e il cane Macchia, Leo indaga: e scopre una mucca gonfia come un pallone, immobile, silenziosa. Il giorno dopo la mucca è scomparsa. Leo e i suoi amici, tra cui Giulia dalla frangetta tagliata, sono decisi a saperne di più anche su un’altra misteriosa sparizione, quella della maestra Pompelmo, avvenuta anni prima. Le ritroveranno entrambe, mucca e maestra, ma solo per vederle volare via, dopo un ultimo saluto: «Forse la mucca voleva dirmi che tutto può tornare, finché restiamo con le orecchie e gli occhi aperti, finché restiamo pazienti e vigili, capaci di aspettare; tutto può tornare, finché restiamo».

Età di lettura consigliata: 9+

(recensione a cura di Raffaella Silipo, tratta dal sito de La Stampa)