lunedì 20 novembre alle 17
presso la libreria
CARLO CARZAN
presenta il suo libro
IL KIT DEL BRAVO SUPPLENTE
giochi di logica, di parola e socialità per le ore di supplenza

Mattina a scuola. Manca un collega e voi avete un’ora libera a disposizione. Cercate di sfuggire, vi nascondete, vi mimetizzate come un camaleonte tra i registri di classe, ma ecco che inesorabile arriva l’ordine di servizio: una magica, eccezionale supplenza!
Situazioni del genere capitano spesso. E ci si può trovare in difficoltà perchè lavorare con un gruppo di ragazzi che non si conosce non è semplice, non è certo la situazione che i docenti amano di più, anzi.
Tuttavia, le supplenze – a differenza del male di sant’Agostino – esistono e la sola possibilità che abbiamo per riqualificare “l’ora buca” è far sì che non sia solo un modo per far trascorrere il tempo. Ma cosa fare per coinvolgere i ragazzi? Giocare!
Giocare è una strategia intelligente, perchè significa attenzione, partecipazione attiva e coinvolgimento, e se si riesce in questo intento, la gestione della classe durante l’ora di supplenza risulta semplificata, e da semplice riempitivo del tempo scolastico può trasformarsi in qualcosa di utile.
Per ottenere questo risultato, il docente diventa un facilitatore di giochi, anzi è proprio lui a proporre giochi nuovi che possano stimolare i ragazzi. La sua è una forma di ribellione verso un’istituzione che tollera che una parte del suo tempo possa andare sprecato. L’idea di questo libro è proprio quella di supportare questa sorta di rivolta morale, offrendo ai docenti proposte, materiali e schede che, per essere giocate, hanno solo bisogno di fotocopie, carta, gomma e matita.

Carlo Carzan, nato a Palermo nel 1967, ha passato la sua infanzia giocando e in realtà non ha mai smesso. Ha dato vita a “Così per Gioco” la prima ludoteca palermitana per ragazzi. Scrive storie, giochi, si occupa di formazione per docenti e operatori ludici, di laboratori con i bambini, di animazione alla lettura. Lui si ritiene un “Ludomastro”, ma se gli si chiede che lavoro svolge, fa parlare la sua piccola Chiara, che risponde: “il mio papà insegna ai grandi come si gioca con i bambini”.