LE CITTÀ INVISIBILI: LIBERE INTERPRETAZIONI DI PAOLA ALBANI (in libreria dal 21 novembre)

Le città descritte nel testo di Calvino sono crocevia di scambi, di desideri, di parole e di ricordi; in tutto questo c’è un’umanità raccontata con la leggerezza di una narrazione che unisce persone e sentimenti, tessere di uno scritto capace di suscitare emozioni e desiderio di interpretarle per dare spazio all’invisibile. 

Il mio modo di rappresentarle, rompendo gli schemi del descrittivo prevedibile, mi ha permesso di viverle come luoghi emozionali accedendo così a paesaggi inaspettati, trovando per essi di volta in volta l’ispirazione data dai materiali utilizzati per figurarli.Da autodidatta mi accosto alla pittura sperimentando varie tecniche: pastelli, acquerelli, gessetti, fino a sfociare nella pittura ad olio. Durante il mio percorso artistico frequento corsi serali d’arte e incomincio a esporre sia in mostre collettive sia personali. Dai primi lavori a olio (paesaggi, nature morte/still life o ritratti) eseguiti con l’intento di rappresentare la natura che mi circonda o semplicemente dare volto ad uno stato d’animo, ho sentito il bisogno di esprimere con carte, sabbie, fili, gusci ecc. ciò che “sta’ nelle cose”. Si è delineata così l’idea che attribuire ai materiali questo compito rispecchiava il mio bisogno di uscire dalla tradizionale figurazione per passare così a dare forma al sentimento con la materia.
Paola Albaniwww.albanipaola.it