PRIMATI. LE AMICIZIE AVVENTUROSE DI JANE GOODALL, DIAN FOSSEY E BIRUTé GALDIKAS
Jim Ottaviani – Maris Wicks (trad. Giovanna Pecoraro)
Il Castoro, 2015
Ecco la prova di come si possono coinvolgere i ragazzi verso argomenti scientifici utilizzando il linguaggio del fumetto che per alcuni può essere più appetibile: in questo caso si racconta di tre delle principali scienziate del Novecento che hanno dedicato la loro vita ad approfondire la primatologia e a studiare gli animali più simili all’uomo, scimpanzé, gorilla e oranghi. Si parte con Jane Goodall, che già da bambina aveva una passione sfrenata per Tarzan (alternava la lettura delle sue avventura con quelle del Dottor Dolittle) e attraverso di lei entra in scena Louis Leakey, il paleontologo che funge da filo rosso di connessione tra le storie e le vicende delle tre studiose. Il fumetto restituisce a chi legge non solo un’interessante punto di vista sugli studi dei primati, sulle tappe successive delle scoperte e sulle difficoltà a farne accettare determinati aspetti, ma ha il pregio di fare un ritratto a tutto tondo delle tre donne, sottolineandone l’impegno, gli imprevisti e gli intoppi che incontrarono, la volontà di portare avanti la propria ricerca e di cercare di mantenersi fedeli a se stesse; pur sottolineando più volte le differenze con i colleghi maschi e la doppia fatica che in alcuni casi dovevano fare in quanto donne, non è però a parer mio questo il punto fondamentale del racconto, quanto piuttosto la capacità di far riconoscere al lettore le diversità delle tre personalità, il modo di ciascuna di intendere la ricerca, la vita privata, il lato sociale del proprio ruolo, sottolineando come la diversità sia sempre una ricchezza – anche quando è scomoda e non semplice affermarla.

Di ogni ricercatrice si seguono i dubbi, le ricerche, le attese, la vita privata, i fraintendimenti coi giornalisti o con chi sta intorno, in un intreccio di storie che le vede poi conoscersi e incrociarsi. Ognuna di loro racconta in prima persona: forse non per tutti i lettori sarà ovvio il cambio di voce narrante, ma è davvero poca cosa davanti a una narrazione che – grazie all’uso dell’immagine e dell’ironia – sa rendere in maniera efficace una argomento interessante, ma a cui forse non molti pensano di approcciarsi. Tramite il fumetto invece ecco la possibilità di far incontrare argomenti non scontati.

Età di lettura consigliata: dagli 11 anni.

(recensione a cura di Caterina Ramonda, tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi)