AMALI E L’ALBERO
Chiara Lorenzoni, ill. di Paolo Domeniconi
EDT-Giralangolo, 2016

Un Albero spoglio, senza foglie né radici, spettrale, tetro, vaga lamentoso lungo la Valle alla ricerca della sua casa. Nel suo lento e disperato errare bussa alle finestre delle abitazioni, chiede aiuto, ma le persone hanno paura di lui, ne sono spaventate, e lo ignorano. Solo una bambina dagli occhi profondi ha il coraggio di andargli incontro e di porsi in suo ascolto. “Amali uscì di casa a piedi scalzi. Si avvicinò e toccò delicatamente il tronco. L’Albero ebbe un fremito, non si ricordava più la morbidezza di mani gentili.”

Siamo nella dimensione del sogno, accarezzati dalle tavole ombrose e vibranti di Paolo Domeniconi. L’albero umanizzato si piega su stesso, piange, allunga le mani-ramo fino a stringere quelle della bambina, non trattiene il suo dolore.
Un dolore che anche la bambina conosce. Perché anche Amali ha perduto le sue radici, è stata costretta ad abbandonare il suo paese d’origine per cercare rifugio in una terra diversa, dal sapore nuovo. E così la paura e la sofferenza dell’albero si rispecchiano in quelle della bambina, che ripensa alle parole del padre quella notte sul barcone straripante di fragili vite e di speranze: “Il cielo, guarda il cielo”, gli aveva detto in un sussurro. Il cielo è uno, accoglie tutti allo stesso modo, non fa differenze. E le stelle brillano sopra le teste di tutti.
Amali sa come confortare quell’Albero malinconico. Ha imparato a sollevarsi e ad alzare lo sguardo per sentirsi meno sola e in qualche modo protetta. Nel suo nuovo paese è riuscita anche a farsi degli amici e a guardare fiduciosa al futuro. Senza dimenticare il passato.
Un albo dal tono malinconico, valorizzato dalle struggenti illustrazioni di Domeniconi, nato in collaborazione con Amnesty International per tenere alta l’attenzione sulla crisi dei migranti, delle migliaia di bambini e ragazzi costretti a lasciare le loro case a causa di guerre, violenze, persecuzioni. Un fenomeno tristemente attuale, che richiede misure di protezione adeguate, cure mediche, cibo, sostegno emotivo e istruzione, così come stabilito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Età di lettura consigliata: dai 5 anni
(recensione a cura di Francesca Tamberlani, tratta da Liber # 112)