BESTIACCE! LE INCREDIBILI AVVENTURE DI SAM COLAM E DEL PROFESSOR PICO PANE
Pino Pace e Giorgio Sommacal
EDT, 2010

Nella scelta delle segnalazioni del mese ci sono tanti fattori: libri curiosi, libri che colpiscono, piccole case editrici, scommesse editoriali, successo di un autore, testo o immagini particolari… questo mese il fattore che ci ha portato qui, a recensire “Bestiacce! Le incredibili avventure di Sam Colam e del Professor Pico Pane”, è – oltre sicuramente alla qualità del libro – la particolarità di averlo visto nelle mani dei bambini in più occasioni diverse.
Al Salone del Libro di Torino un capannello di ragazzini, di otto anni circa, si era fermato nello stand della casa editrice EDT Giralangolo e commentavano il libro entusiasti, capeggiati da un bambino che assicurava di averlo letto e che lo proponeva appunto agli amici.
Altra situazione, in una libreria un bambino lo leggeva talmente avidamente che la mamma aveva dovuto insistere per consegnarlo alla cassa per pagarlo.
Infine in un asilo, un bambino di cinque anni lo sfogliava per cercare quale animale avrebbe cercato di ricopiare sul foglio bianco che aveva davanti.
Perchè “Bestiacce!” di Pino Pace e Giorgio Sommacal è un simpatico libro che si propone come “bestiario”, è un racconto di due esploratori, anzi un diario, ed è un libro da leggere in fretta, prima che lo divorino gli scarapicchi. Gli scarapicchi? Non li conoscete? Non conoscete il tolpo? La mucchiocciola? La cammellula? No? Bene, allora dovete davvero leggere questo libro.
La cammellula per esempio è – facendoci anche aiutare dal nome latino riportato dai due esploratori: libelula camelidarum gibbosa – un cammello a sei zampe, con le ali da libellula, denti a mezzaluna, alito che sa di menta…perchè mangia la menta piperita.
Pino Pace e Giorgio Sommacal, autore e illustratore (ma assomigliano anche tanto ai due esploratori protagonisti di queste avventure), si sono proprio divertiti a fare questo libro, e si vede.
Ritorniamo dunque al motivo per cui ne facciamo – molto volentieri – una recensione. Uno dei bambini incontrati al Salone del Libro di Torino, l’ha definito: “strafantastico, sembra vero e invece è fantastico”. Quindi concluderei così.

(recensione di Giorgia Garberoglio, dal sito de La Stampa)