CONTROCORRENTE
Alice Keller, ill. Veronica Truttero
Sinnos, 2017

È un albo illustrato, ma anche un po’ un fumetto, una graphic novel, per raccontare la storia di Gertrude Ederle, nuotatrice americana e campionessa olimpionica, che nel 1926 attraversò a nuoto la Manica, stabilendo il record femminile imbattuto per 24 anni.

Controcorrente, scritto da Alice Keller e illustrato da Veronica Truttero per Sinnos, è un libro elegante, per l’equilibrio dei colori, sui toni dell’ocra e dell’arancio, per la carta, ma soprattutto per la varietà di ogni pagina, che in modo sempre originale distribuisce lo spazio fra testo, disegni, balloon e didascalie.

Il risultato è un racconto mosso in cui parole e immagini si completano, in un dialogo perfetto e avvincente che rende conto anche della voce interiore dell’io narrante, in maniera a volte comica, altre poetica.
A raccontarci la storia di Gertrude è Emily, sua cugina. Nella realtà non è mai esistita, ma in quest’intreccio di biografia e finzione ci conduce alla scoperta di una ragazza coraggiosa, intraprendente e ribelle, raccontandoci nel frattempo anche altre vicende, altre suggestioni.

È una storia di amicizia, per esempio, quella tra Emily e Leo, silenzioso e complice, che l’accompagna nella piccola impresa di attraversare a nuoto il laghetto vicino a casa, fino ad arrivare all’isolotto nel mezzo, imitando in piccolo le gesta della grande cugina.

È un libro che rende omaggio al potere educativo dell’esempio: io non ti dico come si fa, io te la mostro un’altra strada, proprio mentre la percorro, e con i fatti ti dico che un’altra via è possibile, un altro modo di essere donna è praticabile.

Così, se la mamme e le sorelle di Emily si dividono tra cucito, ricamo, danza classica, fiori da coltivare e acquerelli da dipingere, Gertrude e sua madre fanno le “strambe”: cercano e trovano altre cose per realizzarsi, per affermarsi, per stare al mondo.

Deviano dalla norma e vincono, non il podio più alto, non il Guinness: vincono l’indipendenza, l’intraprendenza, il coraggio, l’unicità di chi va controcorrente, mentre “la maggioranza sta”.

E dove sta questa maggioranza?

Nei recinti delle vite prefabbricate, prêt-à-porter, quelle fatte di traguardi, per niente originali, sempre gli stessi: che se vanno bene per molti, non è detto che debbano essere per tutti.

“Mia sorella non scrive poesie, né penso che si metterà a scrivere poesie”, dicono i versi di Wislawa Szymborska.

Ed eccole lì, le sorelle di Emily: tutte prese dalle loro vite a tappe, mentre lei sogna in grande, sogna di attraversare il lago da sponda a sponda, di vedere oltre, di superare barriere, steccati, ostacoli vari, di unire invece di dividere.

Anche i genitori di Leo escono fuori dal coro: la madre insegna e legge di continuo, il padre prepara la merenda del pomeriggio.

Due modelli di famiglia a confronto: direttivo e impositivo, quello di Emily; complice ed esortativo quelli di Gertrude e di Leo.

E poi è un libro che rimette al centro, più e più volte, mai in maniera didascalica, ma con la leggerezza della spontaneità, il potere dei libri, la bellezza di cercare e trovare nelle pagine qualunque cosa: nei volumi presi in prestito in biblioteca, Emily ci trova gli stili di nuoto; Leo legge sulla riva del lago, sua madre vicino alla finestra.

Sinnos utilizza anche per questo libro il font leggimi, ad alta leggibilità, oltre a dosare sapientemente il corsivo, qua e là, alternato allo stampatello, per sottolineare alcuni passaggi-chiave del racconto.

È un libro che rende autonomi e liberi: un libro che termina con una parola urlata, un traguardo raggiunto, un cuoricino.

Curiosi? Fatela anche voi la traversata, andate a curiosare dall’altra parte, ditelo forte e chiaro che anche voi nuotate controccorente.

Gertrude, negli anni Quaranta del secolo scorso, diventata ormai sorda, aprì una scuola di nuoto per bambini non udenti, dove insegnò per tutta la vita.

È una storia di sconfinamenti, questa, senza argini, in cui non ci sono limiti invalicabili. E la capacità di andare oltre da attitudine personale diventa stile di vita contagioso e altruista.

Così ci racconta la storia di Gertrude, così sembra andare anche la storia di Emily: “in direzione ostinata e contraria”. E cosa importa, poi, se è una storia inventata?

Età di lettura consigliata: 10+

Recensione a cura di Mara Mundi, tratta dal suo blog Firufilandia.