E CON TANGO SIAMO IN TRE
Justin Richarson, Peter Parnell, illustrazioni di Henry Cole
Junior Edizioni, 2010

Roy e Silo studiarono attentamente il modo in cui gli altri pinguini costruivano il nido. Fu così che anche loro si costruirono il proprio nido in pietra.

Ogni giorno Roy e Silo dormivano insieme nel loro nido, proprio come le altre coppie di pinguini.

Ma a differenza delle altre coppie di pinguini antartici dello zoo di Central Park a New York, c’è una cosa che questa coppia di pinguini non può fare: un uovo. Perché è una coppia formata da pinguini maschi. Come succede tra tutti gli animali, Roy e Silo si sono guardati, studiati, corteggiati e nel 1998 (sì, perché è di una storia vera che stiamo parlando) sono diventati una vera e propria coppia e hanno cominciato a comportarsi come ogni coppia di pinguini, compreso il tentativo di maternità, dimostrato portando un sasso molto simile a un uovo nel loro nido e provando a covarlo. Rob Gramsey, il custode che si occupava di loro, decise di dare loro una delle due uova deposte da un’altra coppia di pinguini che in precedenza aveva dimostrato di non sapersi prendere cura che di un cucciolo alla volta: il secondo sarebbe comunque stato abbandonato e trovò allora una famiglia con Roy e Silo.

La storia vera, ricca di informazioni sui pinguini e sul loro comportamento, è raccontata con l’ausilio delle bellissime illustrazioni di Henry Cole. A differenza di quanto si potrebbe pensare non è una storia che vuole parlare di omosessualità, quanto piuttosto delle famiglie con due mamme (come quella del recente film di Lisa Cholodenko The kids are alla right) o due papà, della possibilità di adozione di una coppia non eterosessuale. In realtà forse questo albo non vuole parlare di nulla, se non raccontare una storia, che si può leggere nella sua piacevolezza come una storia di amore e di rispetto. Che farà pensare gli adulti, che magari creerà dibattito come negli Stati Uniti, ma che rispecchia nella sua linearità e semplicità la favolosa assenza di stereotipi e pregiudizi dei bambini: questa è la vita, questa è una storia di vita. Punto. Magari può rendere migliore qualche adulto. Ché i piccoli non ne hanno bisogno.

(recensione di Caterina Ramonda, laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, si occupa di promozione della lettura nelle biblioteche del Sistema bibliotecario di Fossano (Cuneo) ed è responsabile delle attività delle biblioteche dell’Unione del Fossanese. Svolge attività di laboratori e incontri di lettura con i ragazzi. Collabora con Equilibri e alla rivista Fuorilegge. La lettura bandita. La recensione è stata presa dal sito biblioragazzi).