Ci siamo divertiti? Abbiamo sperimentato il brivido di comportarci decisamente in maniera gretta e furba? Abbiamo letto un bel libro? Ma, dico io, che volete di più?

Gattaccia maledetta, Tony Ross, trad. Sara Saorin, Camelozampa, 2020

Il suo nome non è Gattaccia maledetta bensì Susy, e tuttavia ben pochi e ben poche volta i suoi coinquilini umani la chiamano col suo nome…. assai più spesso preferiscono l’appellativo decisamente non vezzeggiativo di Gattaccia maledetta, titolo del divertente albo di Tony Ross edito da Camelozampa.

Sono sicura che chi di voi ha un gatto potrà ritrovarcisi alla perfezione, nella narrazione di questo albo.

Tony Ross ancora una volta lavora sul racconto del rapporto umano-anomale dando priorità però al punto di vista animale, poi, in successione gerarchica, a quello infantile, ed infine a quello umano adulto.

Susi non è né una capra espiatoria né una gatta espiatoria, la maggior parte delle volte che le si attribuisce un misfatto è davvero responsabilità sua… e le reazioni degli umani della casa non si può dire che siano… comprensive ed amorevoli. Che graffi il divano nuovo, che seppellisca cacche in giardino, che graffi il nonno o faccia la pipì nella bora delle mazze da golf del papà Susy fa di tutto per essere nell’occhio del ciclone.

Avete letto bene, fa di tutto. Già perché è lei a decidere se e cosa fare per dare fastidio esattamente come sa perfettamente cosa fare per far comprendere a questi un po’ stolti umani che si trova a fianco quando le vogliano bene.

Susy inizia a non mangiare, a non bere, a far preoccupare tutti, persino la veterinaria che la tiene in osservazione qualche giorno per poi rimandarla a casa con la diagnosi che la vede sana come un pesce…

Tutto cambia. Susy smette di essere la gattaccia maledetta e di mangiare sbobbocat per essere super coccolata, e super giustificata qualsiasi angheria compia. E solo il suo amico cane dei vicini e il lettore, aturalmente, sapranno tutta la verità sul malessere di Susy…gattaccia davvero malefica più che maledetta. Sottilissima escogitatrice di piani geniali che con la complicità dell’autore Antony Ross, che come sempre non sbaglia un colpo, ci regala una storia decisamente disdicevole.

Quale esempio potrà mai venire ad un bambino dalla storia di Susy? Probabilmente il peggiore, ma vi domando: che ce ne importa?

Ci siamo divertiti? Abbiamo sperimentato il brivido di comportarci decisamente in maniera gretta e furba? Abbiamo letto un bel libro?

Ma, dico io, che volete di più?

Età di lettura: 5+

(recensione a cura di Roberta Favia, tratta dal blog Teste Fiorite)