HO ATTRAVERSATO IL MARE A PIEDI
Loredana Frescura, Marco Tomatis
Mondadori, 2011

Finalmente un libro davvero bello per giovani adulti, lettori sui quali tanto oggi si punta con prodotti però in genere assolutamente standardizzati. Ho attraversato il mare a piedi, di Loredana Frescura e Marco Tomatis (Mondadori, pp. 287, euro 17), è un libro diverso, unico, che narra in modo romanzesco ma fedele la vita di Anita Garibaldi a partire da quando, in una famiglia brasiliana poverissima, era una indomita e ribelle ragazzina decisa a rifiutare gli umilianti compromessi imposti dalla miseria per quella radicata fierezza che la porta a credere fin da giovanissima nella causa dei rivoltosi insorti contro i sovrani dell’America Latina.
Anita parla in prima persona nel libro, con passione, testardaggine, istinto e visione, ma la storia si arricchisce anche di uno sguardo altro, che si alterna al suo e ci consente di vederla da fuori: lo sguardo di un fedele amico che la conosce a fondo e la segue ovunque, unendosi al condottiero Garibaldi, quando anche lei per amore lascia tutto e va con lui. Ha 18 anni Anita quando Garibaldi se ne innamora e la porta via con sé, l’età di molti dei protagonisti dei libri per giovani adulti alle prese al massimo con gli esami di maturità. Per lei lì inizia una vita di avventure, di stenti, di battaglie, di ideali per i quali sacrificare tutto, una vita priva di ogni bene materiale e piena delle più alte speranze.
Garibaldi resta sullo sfondo: agli autori interessa lei. Lei coraggiosa, austera, capace di sparare e combattere meglio di un soldato ma anche di un amore struggente che la porta all’altro capo del mondo; lei amazzone imprendibile e silvestre e lei sposa e cinque volte madre; lei scalza, selvaggia e vicina al popolo per cui combatte soffrendo la fatica e la fame e lei icona che la società mondana riconosce e reclama; lei tutte le donne come la chiama Garibaldi, e lei unica e irripetibile nella dedizione totale a una causa – la libertà dei popoli – che la porterà a morire ancora giovane, stremata, in una terra a lei sconosciuta.
La vita di Anita accanto a Garibaldi è durissima. Continuamente incinta e combattuta tra il fermarsi per proteggere i bambini e lanciarsi in ogni battaglia, lasciata ad attendere il ritorno del suo uomo e consapevole che lui è sensibile al fascino delle tante donne che se lo contendono nel mondo, nata per essere libera e profondamente innamorata, Anita è un personaggio composito e bellissimo, ufficialmente fin troppo trascurato, a cui il libro rende un sentito omaggio. C’è molto Sandokan – e vere e proprie rievocazioni delle battaglie navali descritte da Salgari – in questo romanzo come la sua eroina struggente e appassionato. Del resto c’era molto Garibaldi in Sandokan. Doveva aver colpito l’immaginario – si pensi all’amore travolgente tra il pirata malese e la britannica Marianna – la passione irriducibile tra il biondo Garibaldi e Anita dalla pelle scura, tra due persone che, amandosi, uniscono due mondi. Già la storia di Pocahontas, sospesa tra realtà e mito, aveva rivelato la portata metaforica di queste passioni. Passioni che mettono in gioco tutto, non solo di sé, sconvolgendo società e cultura, provocando al loro interno spostamenti, mutamenti profondi.
Le piccole infatuazioni sui banchi di scuola – ingrediente quasi unico e comunque irrinunciabile nella letteratura over 14, insieme al problema dell’essere o meno popolari nel gruppo dei pari – sono subito ricollocate nel loro giusto ambito dopo aver letto libri come questo, che mi auguro i ragazzi leggano in tanti. Per capire che, anche e soprattutto alla loro età, si può e forse si deve guardare lontano e pensare in grande.

(recensione a cura di Giorgia Grilli che – laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne – è ricercatrice all’Università di Bologna dove insegna Letteratura per l’infanzia. È autrice di saggi, di articoli e di recensioni apparsi su diverse riviste di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza. Ha tradotto libri per ragazzi e operato, presso vari editori, come consulente per testi stranieri.)