IL PIù GRANDE CALCIATORE DI TUTTI I TEMPI
Germano Zullo
La Nuova Frontiera, 2011

Essendo appena stata resa edotta della storia del Peñarol di Montevideo (ed avendo solennemente promesso di spendermi questo sapere in qualche assemblea maschile ultracalciofila), ero in atmosfera per affrontare l’ultimo arrivato in casa LaNuovaFrontiera junior! Letto con gioia in realtà non tanto per motivi di argomento calcististico quanto piuttosto perché è uno dei due romanzi per adolescenti scritto finora da Germano Zullo, di cui lo scorso anno abbiamo apprezzato la poesia de Gli uccelli (Topipittori, con Albertine).

Il ragazzo protagonista, di cui non conosciamo il nome, racconta al lettore il suo estraniamento rispetto a quel che fino ad allora è stato il suo mondo, i dubbi dell’età adolescente, le domande, i perché. Da quando ha due anni, in casa sua il pallone è un oggetto essenziale, come il frigorifero. Suo padre ha un’estrema fiducia in lui, è convinto delle sue doti calcistiche eccezionali e non sa nulla né dei brutti voti a scuola né del disagio crescente che il figlio prova davanti alla vita di tutti i giorni, davanti alla madre che vede una volta al mese al ristorante, davanti ai compagni di squadra che lo emarginano. Sì, perché questa stella nascente del calcio, nel giorno del derby con la squadra avversaria fa un pasticcio durante un rilancio favorendo il gol avversario e perde di colpo la fiducia in se stesso. E’ mediano difensore in una squadra che gioca un sofisticato 4-1-3-2 nel campionato juniores, ma moltiplica gli sbagli inutili e improvvisamente perde anche il diritto a sbagliare: tutta la squadra lo identifica con il colpevole della storica sconfitta, gli allenatori lo mettono in panchina e il calcio per lui diventa un dovere, come la scuola. Tutto succede molto in fretta, come capita nell’adolescenza: poche settimane prima scherzava coi compagni che ora l’umiliano, condivideva fatiche, vittorie e sconfitte. Ora tutto questo non ha più senso, come non hanno senso le aspettative del padre che lo vuole all’università mentre lui sogna un futturo nella ristorazione. E allora se ne va.

Me ne vado e non so neanche dove. Me ne vado il tempo che se ne va la verifica di matematica. Me ne vado il tempo che se ne va la mattinata. Me ne vado il tempo che se ne va la giornata. Me ne vado.

Andarsene da quel che non sente più suo significa saltare la verifica di matematica, significa lasciare la squadra, significa sentirsi stordito, cresciuto troppo in fretta. Significa incrociare la storia di Wamai, compagno di lavoro del padre, rifugiato politico del Rwanda, una storia di dolore immensa sulle spalle. Significa incrociare finalmente i passi di Giuliana, la compagna di classe che sembra essere di un mondo diverso e che a un mondo diverso appartiene davvero ed è un mondo futuro. Significa mettersi a leggere libri, divorarli in una notte perché sono quei libri a formare delle strade che portano verso di lei. Significa anche riconoscere che da certe cose poi non scappi: anche se sei uscito dalla squadra per tua volontà, rimani un calciatore nell’animo, mantieni il dono dell’intuizione anche se lo applichi non alle traiettorie del pallone ma alle persone. Così il protagonista coinvolge i suoi scompagnati compagni di quotidianità in una torneo amatoriale di calcetto, con lo scopo di arrivare primo non per desiderio di vittoria o di vendetta, ma per fierezza. Di essere l’amico e compagno del più grande calciatore di tutti i tempi.

Istantanee di adolescenza in capitoli brevi, in un romanzo utile a catturare e conquistare facilmente lettori maschi, che si legge veloce e che semina domande e respiri. Pagine dove si cresce, si accetta, si cambia. Dove si raccolgono buoni consigli di lettura validi per tutti. Dove ci si bacia come ne avessimo voglia da sempre, senza dover pronunciare neanche una parola.

(recensione di Caterina Ramonda, laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, si occupa di promozione della lettura nelle biblioteche del Sistema bibliotecario di Fossano (Cuneo) ed è responsabile delle attività delle biblioteche dell’Unione del Fossanese. Svolge attività di laboratori e incontri di lettura con i ragazzi. Collabora con Equilibri e alla rivista Fuorilegge. La recensione è stata presa dal sito Biblioragazzi).