IL RICHIAMO DELLA FORESTA
Jack London, ill. Maurizio Quarello (trad. Davide Sapienza)
Orecchio Acerbo

Dal giudice Miller a John Thornton, passando per la tremenda esperienza che uomini e cani riservano a lui, Buck, cane piegato dalla legge del bastone e della zanna. Un viaggio, quello di Buck, che si compie sulla strada della storica corsa all’oro del Klondike. Ma anche un percorso più sotterraneo, vocato all’infanzia della sua specie, una natura più vera, che urge in un insistente richiamo, nel progressivo ritrarsi del cane dalla civiltà dell’uomo.
Il risveglio di questo “senso” in Buck, protagonista dell’indimenticabile romanzo di Jack London, si sviluppa di pari passo in un’avventura accidentata ed estenuante, fra lotte di zanne e bastoni che accucciano, nell’ostinata ricerca di un Eldorado che faccia la fortuna degli uomini.
Servono cani in questa storia. Servono cani che nei ghiacci del Nord sappiano trainare la slitta. Una lotta senza esclusione di colpi per procacciarseli. Buck è uno di essi. Sottratto alla comoda cuccia della casa del giudice Miller nelle mollezze del Sud, Buck è avviato a una odissea di feroce contesa con i suoi simili e progressiva delusione del rapporto con gli uomini. In questo cammino di molte insidie, di fatiche spossanti, di superamento dei limiti, si sperimentano uomini e cani in una strenua difesa della sopravvivenza, che bandisce ogni forma di comportamento che non sia quella orientata. Buck cambia orizzonte. Si tempra alla dura lezione della zanna e del bastone. Si rivolta, è a terra, riemerge. Ed emerge. Terribile e splendido ambisce a mete sempre più alte. Mira al comando della slitta, perché ancora non sa a quale vertigine lo porterà quell’insistente richiamo. Assaporando per una volta sola la dolcezza di una carezza umana, vorrebbe rimanerle ancorato ma prepotente risorge una volta e un’altra ancora il primigenio ululato che lo distoglie. Dall’andirivieni frenetico dall’uomo alla foresta e dalla foresta all’uomo, Buck sarà per sempre affrancato quando perderà per mano dell’uomo l’unico uomo che ha amato.
In pagine di puro splendore che esalta la natura selvaggia, così come si conveniva a quei tempi che sistemavano in filosofie questa visione del mondo, si compie la magnifica storia del cane Buck raccontata da Jack London.
Età di lettura consigliata: 10+
(recensione a cura di Rosella Picech, tratta da Liber # 114)