IL TAGLIABOSCHI
Alain Cancilleri
Il Leone Verde, 2016

Non servono parole in certi momenti della vita, in certe occasioni, in certe narrazioni: ecco allora un albo senza parole, che dà la possibilità – come ogni libro di questo tipo – di sfogliarlo in silenzio, di dar voce ponendo ad ogni lettura accento su un particolare diverso, di chiedere ai bambini di metterci la loro voce e farne nascere tante diverse interpretazioni.

In questo albo dove anche le illustrazioni sono essenziali c’è il silenzio del manto di neve che copre ogni cosa, che attutisce i passi nel bosco, che rende concreta la grana fine dell’aria secca quando si apre la porta la mattina. Sono lievi i passi dell’uomo sulla neve, il muoversi della lepre che vediamo in un angolo, il fumo che esce dal camino; l’unico rumore che il lettore può intuire, che sente nel silenzio dell’albo è quello dell’ascia che abbatte i tronchi di una porzione di bosco. L’uomo valuta, taglia, si riposa pensoso sui ceppi, ammonticchia la legna e poi scopre, rifugiati sulla cima dell’ultimo albero rimasto, tutti gli animali. Mi piace pensare che sia silenzioso davvero il suo allargare le braccia di fronte alla moglie, sulla soglia di casa; senza bisogno di altre spiegazioni che il significato della luce degli occhi e l’espressione del corpo, eccoli a preparare un’occasione di luci e di compagnia: tutto il bosco fa festa, per poi rinascere in piante sottili e tenere piantate con cura.

L’albo permette ai lettori non solo di giocare a immaginare e a inventare una storia, ma anche di vedere prospettive diverse, indovinare forme geometriche, farsi curiosi delle impronte che ciascuno lascia sulla neve.

Età di lettura consigliata: 5+

(recensione a cura di Caterina Ramonda, tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi)