IO CREDO AGLI UNICORNI
Michael Morpurgo
Rizzoli, 2010

Tomas Porec abita in una piccola cittadina di montagna, in una valle incantata ai suoi occhi di bambino, forse in Croazia ci farebbero pensare gli indizi che l’autore ci regala. Tomas ha otto anni e ama rotolare giù dalla collina, andare a camminare col suo papà, fare picnic, mangiare pane e miele, lasciar correre in libertà sogni e pensieri. In un pomeriggio di pioggia scopre la biblioteca e la signora che racconta le storie ai piccoli lettori, seduta su un unicorno di legno particolarmente bello. Scopre la magia della narrazione, il potere delle parole, l’origine mitica dei narvali, l’esistenza di un periodo storico in cui si bruciavano i libri. Finché la guerra arriva a lambire la sua cittadina, la biblioteca, l’unicorno. La guerra porta paura, ferite, vuoti, ma anche solidarietà, amicizie, nuove speranze. E Tomas, diventato adulto, diventato scrittore, racconta a vent’anni di distanza del perché creda agli unicorni in modo assoluto. Il racconto orginale, ampliato in questo libro, è stato pubblicato per la prima volta nel 2006 e in Italia nel 2009 in “Nel giardino segreto: nascondersi, perdersi, ritrovarsi. Itinerari nella tana dei giovani lettori” da Equilibri. Il libro contiene delle belle pagine sulla biblioteca, sulle storie, sul narrare e sull’ascoltare.

(recensione di Caterina Ramonda, laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, si occupa di promozione della lettura nelle biblioteche del Sistema bibliotecario di Fossano (Cuneo) ed è responsabile delle attività delle biblioteche dell’Unione del Fossanese. Svolge attività di laboratori e incontri di lettura con i ragazzi. Collabora con Equilibri e alla rivista Fuorilegge. La lettura bandita. La recensione è stata presa dal sito biblioragazzi).