LA BAMBINA, IL CUORE E LA CASA
Maria Teresa Andruetto (trad. di I. Carmignani)
Mondadori, 2013
Come una speleologa, Maria Teresa Andruetto ha cercato l’anima di una bambina di cinque anni oltre le stratificazioni di polvere e di grigio di una delle tante periferie del mondo: la sua Argentina e i postumi dolenti della crisi, come qualunque luogo ai margini sbiaditi del pianeta. Mirava al centro, a un nucleo non ancora intaccato, al battito pulsante, e ha immaginato l’ultima abitazione antica e con giardino, i suoi cespugli di perlilla e gli alberi dei rosari, lì proprio alla fine dei “Cinquanta Alloggi”. E tra quelle mura ha visto la bambina: forse si girava e la guardava come la ragazza col cappello rosso nel quadro di Veermer. A volte per l’autrice è solo “una bambina” che risuona tra le bambine del mondo, altre invece è “Tina”, col suo microcosmo di relazioni, palpiti, desideri. È piccola – frequenta “l’asilo” – tanto piccola che in una storia che suo padre le racconta può andare a vivere in una melagrana, in un’arancia, o forse in una arachide, eppure sente fortissimamente i grandi minuscoli piaceri che la vita le riserva, come la dolcezza delle domeniche, come lo scoprire una nuova amica nella bambina che si è appena trasferita accanto alla casa dove lei vive col padre e la nonna, come gustare insieme un dulce de leche o un cioccolatino, o giocare per ore, o vedere un vecchio film, o ancora perdersi nei disegni dei tarocchi che un giorno la nonna le leggerà. E se questa sua forza così cristallina, se questa sua dolcezza incontaminata potesse davvero operare una piccola rivoluzione, placare il dolore della separazione, indicare nuove vie di convivenza e di futuro per tutti coloro che ama?
Raffinata conoscitrice dell’infanzia e della letteratura giovanile, Maria Teresa Andruetto ci dona una narrazione tessuta di piccoli dettagli e uso sapiente della ripetizione, capace di cullare lettori di ogni età come una nenia dolce e rassicurante. L’amore per un’Argentina in via d’estinzione ma coriacea, la capacità terapeutica delle bambine e delle donne di sanare sofferenza e abbandoni con il potere salvifico delle storie: le sue linee di forza ci sono tutte, qui concentrate, come un olio essenziale, in una scrittura graziata da una umanità sensibilissima e coraggiosa.

Età di lettura consigliata: dai 9 anni
Recensione a cura di Maria Grosso tratta da Liberweb.