Ancora una volta Stark riesce con luminosa grazia a fermare sulla pagina ogni sfaccettatura di quel prisma che è la vita.

La grande fuga, Ulf Stark, ill. Kitty Crowther, trad. Laura Cangemi, Iperborea, 2020

Essendo un grande autore, un autore che conosce bene i suoi lettori e che sa costruire storie in cui possono specchiarsi grazie anche alla profonda leggerezza dell’ironia, Ulf Stark non li lascia soli: anche se lui non c’è più, ecco un romanzo che esce postumo e che ancora una volta vede il piccolo Ulf farsi carico di dire com’è la vita.

Il nonno Gottfrid, ben noto per il caratteraccio, è in ospedale, non fa che lamentarsi, insulta chiunque gli passi a tiro e nessuno lo sopporta: persino suo figlio, il padre di Ulf, si rifiuta di andarlo a trovare.

Il nonno dovrebbe fare attenzione al cuore, stare a riposo e guardar scorrere le giornate; lui invece ha un solo desiderio: tornare nella sua casa sull’isola dove ha vissuto felicemente con la nonna, morta da tempo.

Allora Ulf si erge a paladino del sogno del nonno: intesse una fitta rete di bugie, organizza un piano meticoloso, ingaggia il giovane amico panettiere come autista e parte per l’avventura con il nonno.

Non si nasconde nulla: le domande che frullano in testa (ma la nonna è in cielo? E come sarebbe questo aldilà?), le parole e i loro significati che possono autare a dir bene la vita, il dolore fisico (il nonno fatica e arranca) e quello dell’animo, l’avvicinarsi della morte, la bellezza di far felice qualcuno.

Ancora una volta Stark riesce con luminosa grazia a fermare sulla pagina ogni sfaccettatura di quel prisma che è la vita: parla di libertà di scegliere, di felicità, di necessità di accettare e di trovare un proprio modo per vivere anche la morte, anche il distacco.

Dice dell’importanza che hanno il prendere parte, le grandi fughe da complici e i piccoli gesti; dice della bellezza che sta nella parola “melangolo”, di quanto sia meraviglioso essere ammaliato da qualcuno e dell’indicibile potere magico che può avere un barattolo di composta di mirtilli rossi.

Valore aggiunto: le illustrazioni di Kitty Crowther che accompagnano il testo con la medesima poesia utilizzata dall’autore.

Età di lettura consigliata: 10+

(recensione a cura di Caterina Ramonda, tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi)