LADY AGATA E I TANTO ABOMINEVOLI YETI GENTILI
Eva Ibbotson, trad. Alessandro Peroni
Salani, 2016

Torna Eva Ibbotson, con la sua capacità di rendere credibili anche le vicende più assurde, più strampalate e più orribili e, attraverso di esse, parlare di come va il mondo, fare un ritratto spietato degli esseri umani e dirci che comunque una possibilità salvifica c’è sempre.

A questo giro tocca a due ragazzini, Con e Ellen, portare in Inghilterra una famiglia di yeti. Va così: molti anni prima una bambina di nome Agata che si trovava in Himalaya col padre esploratore,e era stata rapita da uno yeti e si era adattata a vivere tra quelle montagne. A differenza infatti dei luoghi comuni, quello yeti era buono e aveva bisogno di aiuto: cercava chi potesse allevare i suoi cuccioli, rimasti orfani di madre. Chi meglio di Lady agata poteva assolvere il compito, istruendo l’intera famiglia a cui si erano aggiunti negli anni una nonna e un bizzarro zio? Agata cresce e alleva gli yeti secondo le buone maniere che le sono state insegnate, invitandoli a ringraziare, a chiedere scusa alla natura, ad ascoltare storie, ad essere educati e gentili. Quando sente la fine avvicinarsi e il pericolo imminente che i suoi amici vengano scoperti e cacciati, chiede a Con di portarli in Inghilterra, dove potranno vivere nella casa di famiglia ed essere protetti. Non è certo cosa semplice caricare gli yeti su un camion e far attraversare loro l’Europa, ma siamo – appunto – in un romanzo di Eva Ibbotson: si trova un autista complice, si superano le difficoltà, si crea qualche scompiglio nelle diverse nazioni attraversate (gli yeti hanno un alto senso della giustizia e della libertà e non esitano a dare una mano ad altri animali in difficoltà) per finire dritti a Londra in un covo di.. cacciatori. Toccherà ai ragazzi far leva sulle persone che incontrano per darsi tutti una mano e protestare niente meno che davanti a Buckingham Palace per avere un aiuto: qui sta la preziosità del romanzo, descrivere tanti tipi umani differenti, tanti modi di essere al mondo, tante idee e soprattutto far vedere al lettore come la passione, la forza degli ideali possano smuovere le situazioni. E poi il ritratto del camionista che sogna di mettere in piedi un allevamento di maiali e di creare il miglior porco del mondo, ecco vale da solo la lettura; se poi ci aggiungete le esilaranti manie e vezzi degli yeti che aprono a uno sguardo attento sugli umani… buona lettura!

Buona lettura, pensando a Roald Dahl e al GGG: anche qui si parte da una bambina rapita, anche qui c’è l’intervento della regina.

Età di lettura consigliata: 10+

(recensione a cura di Caterina Ramonda, tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi)