LE CASE DEGLI ALTRI BAMBINI
Luca Tortolini, Claudia Palmarucci
Orecchio Acerbo, 2015
A bussare a una porta si fa presto. Basta chiudere la mano a pugno e con le nocche picchiettare sul legno. Poi si attende. Oppure con un indice ben fermo si può premere sul campanello. Poi si attende. O ancora, in certe case d’altri tempi, si trova il batacchio, e quello, sì, è bello da usare, la consistenza è dura e fresca, il suono corposo, sempre diverso. Poi si attende.

Si attende che ci aprano, perché a bussare a una porta si fa presto. Lo si fa per necessità, per avere una risposta, per incontrare una persona, per salutarne un’altra. A volte al nostro richiamo tocchettante o squillante qualcuno risponde, ma a farci davvero entrare in casa propria sono i bambini. Non si guardano mai intorno per controllare che sia tutto in ordine, che non ci sia un calzino proprio sul divano buono del salotto o uno strofinaccio molle sulla spalliera di una sedia. I bambini prendono per mano l’ospite e lo conducono, e gli mostrano, e lo fanno sentire come fosse a casa sua.Giulia, per esempio, tonda tonda, lei ama stare in casa, passare le giornate a guardare la tv a mangiare e dormire. Giulia si alza dal suo divano e, tonda tonda, ci viene incontro e ce lo racconta, si mostra a noi, che siamo suoi ospiti.

C’è la casa di Simone, che è grigia, è vuota, è sbiadita. La casa di Simone è tanto silenziosa; all’ingresso, in un giardino grigio, vuoto, sbiadito, c’è un’ombra a far la guardia alla porta, a sorvegliare il silenzio. Ma Simone ci fa entrare, e ci racconta le sue stanze vuote e buie.C’è la casa di Matteo. Ci vivono in undici, anche lo zio sempre allegro di Matteo vive lì, e un parente venuto da lontano. Che ci vivano in tanti lo si capisce dai tanti asciugamani stesi e dalle tante posate. In casa di Matteo ci sono tantissime forchette e cucchiai. E c’è anche un cane, che si chiama Barbino e ama nascondersi, ma noi lo troviamo e lo vediamo in un cantuccio, proprio vicino alla porta d’ingresso. È bianco.

I testi di questo albo illustrato sono di Luca Tortolini, le illustrazioni di Claudia Palmarucci, che ha illustrato un libro che molto amo e che ama anche Giacomo, visto che ne tiene una bella stampa incorniciata e in vista in casa propria, a Roma, rione Monti. Nel caso voleste andare a fargli visita.

Età di lettura consigliata: 6-9 anni

(recensione tratta dall’ottimo sito Atlantide Kids)