MISS CHARITY
Marie-Aude Murail
Giunti, 2013
Il secondo indimenticabile dell’estate 2013 (il primo era Ogni giorno) è l’ultimo romanzo della bravissima e pluripremiata scrittrice francese Marie-Aude Murail, pubblicato pochi mesi fa da Giunti: “Miss Charity”. Diverso in tematiche ed ambientazione dai suoi fortunati ed imperdibili precedenti tradotti in Italiano, il libro della Murail è un delizioso e piacevolissimo affresco vittoriano, una storia ambientata nell’Inghilterra dell’800 tra salotti della buona società, matrimoni di convenienza, case di città e case di campagna, precetti borghesi e quant’altro siamo già stati abituati ad incontrare nella grande e affascinante letteratura dell’epoca.

La protagonista del racconto è un personaggio incantevole, un ritratto di donna allo stesso tempo eccentrico ed amabile, semplice e straordinario.
Un omaggio, probabilmente, dell’autrice alla figura di Beatrix Potter, celeberrima autrice ed illustratrice di albi per bambini vissuta tra la seconda metà del diciannovesimo secolo e la prima del ventesimo. Come Beatrix, anche Charity è animata da una forte curiosità per il mondo e da un intenso amore per la natura, ma è ostacolata dai dettami educativi del tempo che per le fanciulle di buon ceto prevedono una formazione casalinga, mirata a far di loro brave padrone di casa e a renderle appetibili per proficui matrimoni. L’istruzione scientifica o, ancora peggio, artistica, non sono contemplate.

Con poche possibilità di entrare in contatto sincero ed essere compresa dai taciturni ed austeri genitori e con scarsi punti di vicinanza con le cugine più mondane e civettuole, la piccola Charity Tiddler si rifugia al terzo piano del suo palazzo, in compagnia di una tata dal precario equilibrio psichico, dedicandosi a raccogliere ed allevare animaletti più o meno graziosi, passando senza alcun problema né disgusto dai topolini ai ratti, dai conigli alle chiocciole, fino ai ricci, ai corvi, alle rane, ai rospi e a tutto quello che di animato e vivo le possa passare accanto. La ragazza cresce ricevendo l’istruzione in casa, per mano di una giovane governante francese con la quale entra subito in sintonia stringendo con lei un’amicizia che, nonostante le disavventure, la accompagnerà per tutta la vita e avrà un ruolo fondamentale nel suo futuro. Charity diviene così donna in un’ovattata solitudine, tra la casa di Londra e l’amata dimora estiva di Dingley Bell, nelle campagne del Kent, specializzandosi nell’arte del dipinto ad acquerello, studiando con impegno esseri animali e vegetali, leggendo e imparando a memoria le opere di Shakespeare. Di tanto in tanto un ricevimento a casa degli zii, dove incontrare altri coetanei e, soprattutto, Kenneth Ashley, un giovane affascinante e lievemente mascalzone, di bell’aspetto e dedito al chiacchierato e poco rispettabile mestiere di attore di teatro.

Tanti fili conduttori nella vita della giovane Tiddler, tracciati saldi di passione e di impegno, di legami umani importanti e di incontri fortunati, che via via col passare degli anni si dipanano e si concretizzano indirizzandola verso un futuro insolito per un’epoca in cui le donne sono ben poco artefici del proprio destino. Grazie alle sue capacità e alla sua perseveranza, allo slancio, al coraggio e al desiderio di libertà e autoaffermazione, all’ispirazione fornitole dai suo animaletti – in particolar modo dal caro e longevo coniglio Peter – unitamente alla sintonia profonda con i bambini figli dei suoi amici, Charity troverà la sua strada nell’editoria per l’infanzia, diventando in breve acclamata autrice ed illustratrice di albi fortunatissimi e di successo. Da quel momento in poi la sua vita decollerà e lo spirito indipendente della ragazza, coltivato per anni nell’ombra assieme ad un’intelligenza vivace, un acume finissimo e uno spirito critico moderno ed originale, l’aiuterà a ritagliarsi il suo spazio perfetto, fatto di una professione amata, una solidità economica, un’autonomia pratica, legami affettivi importanti e, infine, anche l’amore vero, quello che non cede ai compromessi e ai pregiudizi della società borghese e perbenista.

Una romanzo ricco sostenuto da una meravigliosa protagonista femminile che si ama rapidamente e non si dimentica facilmente, ma anche da comprimari brillanti e ben tratteggiati ad affrescare un quadro magistralmente costruito sui personaggi e sulle interazioni tra questi, sui gustosi dialoghi resi come in un copione teatrale, sugli scambi ironici e gli intelligenti battibecchi. La scrittura luminosa e la deliziosa verve dell’autrice contribuiscono alla piacevolezza dell’opera, lasciando il lettore sovente divertito di fronte a passaggi arguti e pungenti, nei quali l’ironia, delicata ma inesorabile, fa da padrona. Pare proprio che la Murail si diverta, nei panni della sua eccentrica eroina allevatrice di ratti e studiosa di muffe, a prendersi un po’ gioco dei costumi del tempo, a deridere la società dabbene e snob e, insieme, a celebrare i lati culturalmente ferventi degli anni vittoriani come l’amore per il teatro e gli autori emergenti (due su tutti: Oscar Wilde e Bernard Shaw, che entrano da personaggi nel romanzo).

E’ la stessa scrittrice infatti a dichiarare che il suo romanzo ha l’intento di porsi come un’iniziazione dei giovani lettori agli autori anglosassoni da lei più amati, come Dickens, Jane Austen, le sorelle Bronte e i già citati autori teatrali. Ed ecco quindi che “Miss Charity” diviene anche un libro da cui partire per lasciarsi incuriosire e farsi tentare da tomi più “importanti” e famosi. Un miscuglio quindi di ingredienti perfetti: divertimento, riferimenti culturali, una protagonista che può farsi emblema di libertà ed emancipazione, un racconto sfaccettato e interessante e, dulcis in fundo, una piacevolissima storia d’amore che pur restando nei canoni classici del romanzo del genere – nel quale la fanciulla modesta e semplice incontra l’affascinante galantuomo più navigato – mantiene comunque tratti scanzonati e una nota irriverente di fondo che la rende immune dai clichè.

Ne risulta un libro che è allo stesso romantico, divertente, brioso, intelligente, colto e ricco, in grado di incantare il lettore, stimolarlo, farlo ridere, trasportarlo e farlo innamorare dei personaggi.
Sicuramente una di quelle piccole grandi chicche che la letteratura maschera con la definizione “libro per ragazzi” ma che più propriamente andrebbe classificata tra le opere per tutti, senza alcuna età a fare da barriera.

Età di lettura consigliata: dai 12 anni.

(recensione tratta dal blog Libri e marmellata)