“Quando in giro non c’è niente da fare… qualcosa da fare prima o poi salta fuori!”

Niente da fare, Silvia Borando, Minibombo, 2020

Questo è ciò che capita a un ragazzino dalla maglietta a righe e dai capelli tagliati con la scodella. Si annoia fin dalla copertina e il titolo gli è appena caduto in testa. La noia continua anche dopo, quando si affaccia al bordo della prima pagina in cerca di qualcosa che possa attirare la sua attenzione.

Un semicerchio grigio, che pare proprio un sasso tondo su cui inerpicarsi, si rivela essere il carapace di una accigliata tartaruga. Si scende e fine del divertimento. Il successivo elemento che attira la sua attenzione è un albero a cui rami sarebbe divertente appendersi. Se non fossero le corna di un cervo indispettito…

Si scende e fine del divertimento. La passeggiata del bambino annoiato prosegue e quel fiorellino diverso potrebbe essere raccolto, se non fosse il codino di un leprotto spaventato…si salta ma poi è fine del divertimento. Con quella palla rossa, nella pagina successiva, potrebbe essere divertente giocarci a calcio, se non fosse che è il guscio di una chiocciola risentita. Forse tutto questo camminare stanca quelle due gambette corte quindi quella sedia gialla arriva al momento giusto, se non fosse che è il fondo schiena di una giraffa seccatissima.

Solo l’ultimo incontro sembra essere foriero di gioco e divertimento in compagnia, ma non per tutti…
Ma per scoprirlo bisogna addirittura chiedere il libro e arrivare con gli occhi attenti fino alla quarta di copertina.

In perfetto ‘Stileborando’ anche questo libro tutto bianco e silenzioso si può annoverare nella schiera dei ‘libri cattivelli’ che ogni tanto Minibombo sforna.

Età di lettura consigliata: 3+

Recensione di Carla Ghisalberti, tratta dal blog Lettura candita.