NODI AL PETTINE
Marie-Aude Murail
Giunti, 2011

Un nuovo libro di Marie-Aude Murail, vestito della nuova veste grafica della collana extra di Giunti. Il protagonista è Louis, quattordici anni, famiglia borghese e benestante, con un padre molto attento alla forma, alle frequentazioni dei figli sia in termini di ambienti che di scuola che di amici. Quando la scuola, che del resto non frequenta volentieri, obbliga il ragazzo a scegliere dove frequentare uno stage, Louis rifiuta, pur di non condividere del tempo con un compagno di scuola, la proposta del padre di passare una settimana in uno studio radiofonico e accetta senza farci nemmeno troppo caso l’idea della nonna. Una settimana in un salone da parrucchiere. Con sua grande sorpresa e con grande orrore del padre, scopre invece che quella professione gli va a genio e a quanto pare è davvero portato per inventare nuovi tagli e nuove colorazioni sulle teste dei clienti. In realtà gli va a genio anche l’ambiente, formato da persone così diverse tra loro, che nascondono un mondo di segreti al di fuori della porta del negozio, ma al tempo stesso persone legate tra di loro da vero affetto. Così Louis si troverà per la prima volta a sentirsi responsabile di se stesso e degli altri e a cercare di contrastare il volere paterno. Se il primo atto di ribellione è una vigliacca infilata di bugie, il ragazzo uscirà ben presto allo scoperto e affronterà la situazione. Narrazione un po’ slegata, ricca di vicende e con un finale posticipato di anni che forse non era così necessario alla storia in sè, ma nacessario a quel manifesto di ottimismo che sottosta sempre alle vicende narrate da Marie-Aude Murail: per quanto la vita possa essere complicata e disseminata di prove (dice l’autrice di scrivere romanzi di formazione e di crescita in cui i protagonisti crescono attraverso le prove), ce la puoi fare.

Condividiamo con voi il prologo all’intervento che Marie-Aude Murail ha fatto ieri a Torino durante il convegno “Adolescenti: lettura, lettori, linguaggi”, a cui ha partecipato con Aidan Chambers e Annie Rolland, nell’ambito della manifestazione Tante Storie. Marie-Aude ha ricordato a bibliotecari e insegnanti presenti che per far leggere i bambini e i ragazzi occorre – come in tutto – dare il “buon esempio”, essere lettori felici. E poi, quasi un imperativo, leggere ad alta voce: è fondamentale e soprattutto è semplice, è gratuito e ai bambini piace… e la facilità di queste tre caratteristiche non deve essere un motivo per non leggere ad alta voce…

(recensione di Caterina Ramonda, laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, si occupa di promozione della lettura nelle biblioteche del Sistema bibliotecario di Fossano (Cuneo) ed è responsabile delle attività delle biblioteche dell’Unione del Fossanese. Svolge attività di laboratori e incontri di lettura con i ragazzi. Collabora con Equilibri e alla rivista Fuorilegge. La recensione è stata presa dal sito Biblioragazzi).