Piccole Donne torna in libreria con una nuova veste: quella del Graphic Novel edito da Electa Junior (Mondadori), con le illustrazioni di Sergio Varbella. Una versione, dunque, dedicata ai lettori più giovani e forse ancora inesperti.

Piccole donne, Lousia May Alcott, ill. Sergio Varbella, Electa Mondadori, 2020

Piccole Donne è forse uno dei pochi classici della letteratura (e non solo) che davvero non ha bisogno di nessun tipo di presentazione o spiegazione. Grazie alle molte trasposizioni — sia cinematografiche che televisive, passando anche per l’anime passato in Italia all’inizio degli anni ’80 — la storia nata dalla penna di Louisa May Alcott è ampiamente conosciuta, diventando un bagaglio condiviso della cultura umanistica.

Anche le nuove generazioni, grazie alla recente trasposizione firmata da Greta Gerwig che ha fatto nascere molte polemiche nel periodo dei Premi Oscar, sono potuti entrare in contatto con le quattro sorelle March: la vanitosa Amy, la dolce Beth, la pratica Meg e, naturalmente, la ribelle e vivace Jo, da sempre la preferita della maggior parte dei lettori.

Piccole Donne è, infatti, un’opera così ampiamente conosciuta, così legata all’immaginario collettivo da meritare un posto d’onore anche in un episodio di Friends, dove Joey legge per la prima volta il classico della letteratura del 1868, sfidando Rachel a leggere Shining di Stephen King.

Ora Piccole Donne torna in libreria con una nuova veste: quella del Graphic Novel edito da Electa Junior (Mondadori), con le illustrazioni di Sergio Varbella. Una versione, dunque, dedicata ai lettori più giovani e forse ancora inesperti.

Il Graphic Novel copre gli eventi del primo romanzo di Louisa May Alcott: si parte dunque dal Natale in cui le brave sorelle March si dedicano ai loro vicini e si conclude con il secondo Natale, dove Theodore “Laurie” Lawrence è già diventato una presenza fissa in casa March, subendo il fascino delle sue vicine di casa. Il Graphic Novel, dunque, copre gli eventi nell’arco di un anno esatto, in cui i lettori possono conoscere le lezioni a cui le piccole donne devono fronteggiare.

Come è ampiamente noto, infatti, Piccole Donne è un romanzo che, nel mettere al centro della propria narrazione il rapporto tra quattro sorelle molto diverse tra loro, sulla soglia di un mondo che si prepara a cambiare, non lesina sul suo lato più edificante. Il romanzo della Alcott, infatti, ha un tono molto spesso educativo, quasi moraleggiante, proprio perché era un esempio per il suo pubblico. Un pubblico giovane, proprio come quello del graphic novel.

Piccole Donne, lo stile del Graphic Novel

Il target di riferimento di questa versione di Piccole Donne è presto riconoscibile dallo stile di disegno scelto: fondali e dettagli, così come i personaggi, sono realizzati con linee semplici e precise, dai contorni netti. Il racconto va di pari passo proprio con questo stile quasi elementare, in cui i piccoli lettori possono addentrarsi senza paura di non capire qualcosa o di smarrirsi nei meandri di uno stile troppo complicato.

Una scelta che, tuttavia, penalizza proprio le protagoniste. Le quattro Piccole Donne del titolo, infatti, hanno spesso tratti troppo marcati, soprattutto nel personaggio di Jo, che è quello forse più penalizzato di tutti. In alcune tavole, inoltre, questi tratti fanno sì che i personaggi, pur rimanendo naturalmente riconoscibili, finiscano per avere lineamenti confusi e in questo caso è il personaggio di Meg che ne risente maggiormente. Anche i personaggi maschili, purtroppo, non sempre si presentano nelle loro vesti migliori. Salvo il signor Lawrence, che forse è quello realizzato meglio, gli altri sono ridotti troppo ai minimi termini, quasi fossero solo un prototipo. Ed è un peccato.

Si tratta, dunque, di un’occasione che non è stata raggiunta completamente. La magia della storia di Louisa May Alcott rimane invariata: rimangono invariati anche gli eventi principali del racconto che rappresentano gli step che le ragazze devono affrontare per migliorare e migliorarsi. Peccato, dunque, perché questo volume di Piccole Donne avrebbe potuto senz’altro rappresentare un ulteriore tassello nell’offerta vasta dedicata a questo capolavoro letterario. Il risultato è un Graphic Novel che si legge assolutamente senza problemi, ma che ha il difetto di non riuscire ad affermarsi, ad essere qualcosa di diverso e originale, qualcosa che avrebbe potuto fare gola anche ai molti fan di Piccole Donne.

Età di lettura consigliata: 10+
Recensione a cura di Erika Pomella, tratta dal sito La scimmia pensa.