UN CANE E IL SUO BAMBINO
Eva Ibbotson (traduzione di Guido Calza)
Salani, 2013
Ennesima storia di cani della stagione autunno-inverno (ma sta arrivando la primavera…!), ma è una storia di Eva Ibbotson, di fatto l’ultima scritta dall’autrice inglese scomparsa nel 2010, e quindi imperdibile perché racchiude, come ogni suo libro, avventura, ironia e uno sguardo profondo che guarda con la giusta leggerezza (non leggera, ma lieve) anche a situazioni sconcertanti e a lati non proprio esaltanti dell’animo umano.

In questo racconto, il piccolo Hal cresce in una famiglia e in una casa terrificanti, dove il papà è sempre in viaggio, la mamma presa a licenziare domestiche e a inseguire l’ultima moda in fatto di colore della moquette, i nonni tenuti lontani perché considerati troppo poveri e non all’altezza e la camera da letto piena di qualsiasi giocattolo. Eppure Hal vorrebbe solo un cane. E siccome lo chiede insistentemente da tempo, il padre decide di accontentarlo. Affittandone uno per un fine settimana. E affittandolo in un negozio dove ai cani si bada solo in base a quanto rendono e dove nessuno si occupa davvero di loro se non una ragazzina sottopagata. Insomma, un panorama di orribili situazioni che esplodono quando Hal capisce di essere stato ingannato dai suoi genitori (che per altro han già pronte le valigie per spedirlo in collegio, con tanto di portamerenda coordinato con la divisa) e torna a cercare Macchia, il buffo cane che sa essere il SUO cane. Inizia la fuga verso la casa dei nonni, in compagnia di un’intraprendente ragazzina di nome Pippa e di altri quattro cani aggregatisi.

Incontri e avventure varie, tra le quali ognuno (a due o a quattro zampe) trova il suo posto esatto, non prima di compiere la missione di portare anche Hal e Macchia nella casa sul mare in cui due anziani nonni li sanno guardare e apprezzare per quello che semplicemente sono: un cane e il suo bambino. Dove si capisce, tra le altre cose, che per cavarsi dai guai è necessario saper raccontare delle buone storie (non bugie. Storie 😉 )

Età: dai 9 anni

(recensione a cura di Caterina Ramonda, tratta da Le letture di Biblioragazzi)