UN MILIONE DI FARFALLE. Edward Van de Vendel; Carll Cneut. Adelphi, 2007

Concita De Gregorio ha recensito questo splendido albo sulle pagine del supplemento libri de la Repubblica e, visto che siamo completamente d’accordo con il suo pensiero, lo riportiamo qui di seguito.

“Non tutti possono avere questo libro. Si astengano i disillusi e i cuori in inverno, quelli che niente di bello può durare. Si allontanino gli iperrazionali dotati di felicità al goniometro, quelli che hanno sempre un nome e un posto per le cose e sanno la saggezza da che parte sta: in genere la loro. Si accostino pure, invece, quelli che dubitano e sbagliano, che ingenuamente ogni volta sperano e da capo si rialzano. Bisogna sapere e credere che i bambini si innamorano con la stessa assoluta disperazione degli adulti per leggere Un milione di farfalle. Per sfogliarlo, perché l’incanto sono le figure. Per tenerlo in mano e gustare il tatto della copertina liscia e rigida, quell’elefante con la camicia a righe e quelle farfalle rosse gialle e rosa che gli volano intorno.

Come quasi tutti i libri Adephi per l’infanzia anche questo è un oggetto da godere da adulti, da conservare per i figli e i nipoti – leggendoglielo, intanto, certo – perché arriverà il giorno in cui ricorderanno, rimpiangeranno il momento e capiranno davvero. Si narra di cosa sia l’amore. L’inamoramento, anzi. Quel milione di farfalle che ti volano in testa e ti oscurano la vista, che ti fanno corere verso un luogo ignoto, che ti fanno desiderare di restare lì, circondato da ali che sbattono e colori che accecano, per tutta la vita.

“Le ho ingoiate, aiuto! Ho inghiottito le farfalle. Sono tutte nella mia pancia”, si spaventa l’elefantino quando incontra la bambina elefante con le scarpe rosse. Le farfalle nella pancia. Prova un tale spavento che riesce “a fare una cosa sola. Scappare di corsa.” Fuggire, capita. L’elefantina lo insegue, naturalmente. Gli dice di non avere paura. Nel libro infine si abbracciano e “fu tutto come doveva essere”. Nella vita vera succede di meno, anche in quella dei bambini. perciò rincuorano e consolano le illustrazioni alla Bruegel di Carll Cneut. Spaventano anche un po’ ma poco. Quanto basta e comunque più i grandi dei bambini.