WE ARE FAMILY
Fabrizio Bartolomei
Edizioni E/O, 2013

La storia che Fabio Bartolomei ci narra in “We are family” inizia nel 1971, anno in cui – fra altri accadimenti – si “rompe” Jim Morrison… A raccontarla è Almerico Santamaria, detto Al, di anni quattro. Un bambino sorprendente questo Al, venuto al mondo da una madre talmente bella da chiamarsi Agnese, con un padre, Mario, emulo di Presley e perciò soprannominato Elvis e una sorella, Vittoria, che a dispetto di denti grandi, naso aquilino e altri “pezzi sbagliati”, è tanto carina quanto di brutto carattere. La famiglia Santamaria, con l’aggiunta di una nonna e di uno zio, è tutta lì, agile e compatta, come ama ripetere Mario-Elvis.

Ne seguiamo le vicende, fra fatiche e sogni, realtà e fantasie, ma soprattutto ne viviamo le atmosfere, quelle che i genitori sanno creare e che portano Al a pensare che per la sua famiglia niente è impossibile e che lui è il bambino più fortunato del mondo.

Così le difficoltà di cui è disseminata l’esistenza possono essere trasformate da uno sguardo felice perché, se “gli adulti perdono entusiasmo” ad Al questo non accade, non accadrà mai.

Succede qualcosa nella vita di Al, un piccolo intoppo, che diventa per lui e per quelli che gli stanno intorno, una inesauribile fonte di ricchezza. Allora le tante, ragionevolmente troppe, cose a cui anche un tipo geniale come lui deve porre rimedio diventano altrettante occasioni per fare bello un mondo instabile e imprevedibile che ci spaventa e per dare un senso a ciò che accade e che è più grande di noi.

Coloro poi che ancora si chiedessero perché esista e in che misura serva un amico immaginario, troveranno in queste pagine una chiara e definitiva risposta.

“We are family” è un libro profondo e al tempo stesso un libro che ha le ali, a cui affidarsi per scoprire tanti modi di essere famiglia e di rendere quest’ultima – per usare le parole di Al – “un posto meraviglioso per crescere” senza perdere quel totale partecipare di tutto che hanno i bambini.

E quando scorri le ultime righe dell’ultima pagina (fra l’altro un esplicito richiamo al rispetto della nostra Costituzione, altro fondamentale modo di essere parte di un progetto comune) vorresti, come disse Salinger a proposito dei bei libri “essere amico dell’autore e poterlo chiamare al telefono…”.

Età di lettura consigliata: dai 15 anni.

Più che una recensione questo è un vero e proprio consiglio di lettura (che noi condividiamo pienamente!)  di una carissima amica della Cicala, Loredana Previtali.