venerdì 15 e 29 novembre 2013 alle 21
ANCORA L’ANCORA DI ULISSE,
LO SPECCHIO DI ALICE,
IL NASO DI PINOCCHIO?
riflessione in due incontri sulla lettura dei classici 
ne parliamo con 
MARTINO NEGRI
docente di didattica della letteratura

Il seminario ha l’obiettivo di innescare una riflessione sull’opportunità di far incontrare ancora ai bambini, in piena era digitale, i grandi classici della letteratura per l’infanzia. Sono ancora godibili o sono ormai illeggibili? Hanno ancora la capacità di parlare ai nostri figli, di toccare corde profonde del sentire e accendere riflessioni? Di rapire dalla quotidianità e far viaggiare – nell’altrove dello spazio letterario – consentendo l’esplorazione di mondi lontani, reali o immaginari, e di mondi vicini, ma colti secondo prospettive inedite? E ancora: quali sono le “qualità” della scrittura – per usare un’espressione calviniana – che consentono ai libri che definiamo “classici” di resistere all’usura del tempo e al mutarsi della società e dei costumi ed essere ancora digeribili? O dirigibili (per chissà dove)?

Nel tentativo di offrire delle risposte possibili, certo non univoche, a una questione che, in fondo, già Calvino si poneva alla fine degli anni Ottanta, nei due incontri di cui il percorso si compone verrà attraversata rapidamente la storia della letteratura per l’infanzia – con particolare attenzione all’intreccio tra parole e figure nello spazio della pagina (primo incontro) – per passare in seguito all’individuazione degli elementi, tematici, stilistici e narratologici, che consentono di valutare l’attuale leggibilità di quelli che chiamiamo “classici” (secondo incontro).


Il pubblico sarà invitato a essere parte attiva della riflessione in questione, suggerendo titoli e autori (casi concreti e specifici), sui quali puntare il fuoco dell’attenzione comune, nella consapevolezza che nell’incontro tra libri e lettori – siano essi adulti o bambini – esiste un margine di mistero sul quale non è comunque possibile fare pienamente luce. 
Fortunatamente.

Martino Negri lavora all’Università degli studi di Milano-Bicocca, come docente a contratto di Didattica della letteratura. Oggetto privilegiato del suo interesse di ricerca sono i libri illustrati, e in particolare le modalità di incontro tra parole e immagini nello spazio della pagina: ai suoi occhi i libri sono vere e proprie architetture, città edificate con materiali disparati e affascinanti, tessiture di segni dal cui intrecciarsi nasce sempre, inevitabilmente, un disegno d’insieme, una voce che racconta.