IL LEONE E L’UCCELLINO
Marianne Dubuc (trad. Paolo Cesari)
Orecchio Acerbo, 2014
Prendersi cura dell’altro senza impedirgli di prendere il volo.
Disegni color pastello, figure uscite da una poesia. Seguendo il ritmo delle stagioni, nella natura e nei sentimenti di creature semplici e sincere, procede il racconto nel bell’albo illustrato. Francescanamente. Il leone è un contadino che attende al suo lavoro e al suo raccolto.  Eccolo. Una folta criniera, una tuta, gli arnesi dei campi.

Distese di cielo, alberi, terra arata di campagna aprono uno scenario che improvvisamente s’incrina. Una creatura, piccola, indifesa, è caduta.
Eccolo, l’uccellino. Ripreso in primo piano, adagiato nella zampa soccorrevole del leone. L’ala è spezzata, il leone la fascia. Lo stormo riparte. L’uccellino rimane. E’ così che comincia una vita a due. Fatta di poche parole a perorare immagini felici. Il leone è sollecito, accudente, come un buon papà con la sua creatura, che sua non è.
Comincia a fare freddo: la criniera del leone è un luogo caldo.
Arriva la neve.
In casa è una meraviglia, il fuoco acceso, la buona colazione, il riposino nella comoda pantofola del leone. Fuori: “la neve è gelata ma tu sei proprio al calduccio” (sei tu uccellino, vero, che sporgi dal berretto del leone?).

Non dà segni di gratitudine l’uccellino Rimane la bestiolina ignara che gode, tutto si prende e nulla si chiede. I sentimenti, nascosti nelle pagine di neve, appartengono al leone. E’ lui che è felice con il suo uccellino guarito, che ora vola di nuovo. Ora che è primavera e spunta il colore del croco dopo tante pagine bianche. Ora che è primavera e lo stormo è tornato. Non fa cerimonie l’uccellino, solo un cenno con il piccolo capo. E segue lo stormo.
“Sì, lo so” dice il Leone. E sa cosa dice. Ora, Il posto a tavola è vuoto, così pure il berretto e la pantofola. Vuoto anche il cuore. Il cuore del Leone che ha detto sì.Leggera, struggente, nelle immagini di meraviglia e nel discorso essenziale, potrebbe essere parabola (quasi evangelica) che allude a un ritorno.

Età di lettura consigliata: dai 5 anni.

(recensione a cura di Rosella Picech, Alicenelpaesedeibambini.it, Giugno 2014)